Non si tratta di essere più pratici: si tratta di valutare correttamente: come tu stai facendo con l'esempio pratico sopra-postato.
A cui mancherebbe per essere più corretto , un ulteriore concetto: meglio un uovo oggi che una gallina domani. Mi spiego:
Anche spendendo oggi 5000 per avere fra 20 anni 6000 non è un buon affare o risparmio; valuta efficacemente il metodo del NPV (valore attuale netto), che attualizza le entrate e le uscite ad un tasso di sconto prefissato: così le entrate, come le uscite molto lontane nel futuro, pesano sempre meno.
Premesso questo, torniamo al nostro tema.
Se la contabilizzazione e la termoregolazione sono obbligatori per legge, sotto questo profilo sono una invariante rispetto alla valutazione del risparmio.
Potremmo anche dire che sono stati resi obbligatori solo per alimentare il giro d'affari di una categoria imprenditoriale (la termoidraulica).
Convengo che questo scherzetto si ripagherà per il privato non prima di 6÷8 anni, non certo una buona performance: altri interventi sarebbero stati più efficienti sotto il profilo del rapporto costi/benefici.
Ma scontato questo, rimane il fatto che questo obbligo, induce puoi comportamenti più "risparmiosi" oltre a sollecitare interventi più radicali ed efficaci come la coibentazione delle pareti opache o la sostituzione degli infissi con altri a migliore trasmittanza.
Considerando i consumi degli ultimi 3-4 anni, depurandoli dai risparmi dovuti all'innalzamento delle temperature invernali (dalle mie parti i gradi-giorno canonici sono diminuiti di almeno il 10%), abbiamo riscontrato un ulteriore risparmio di combustibile di almeno un altro 10% attribuibile alla termoregolazione.
E poichè questa si riflette sulla contabilizzazione e quindi sui danè, la stragrande maggioranza dei condòmini è diventata più virtuosa.
p.s.: L'unico condòmino a non aver modificato e limitato i fabbisogni, è quello che ne avrebbe avuto economicamente più bisogno. A riprova che a volte uno i guai se li cerca o è così sprovveduto da non saperli evitare.