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Giulio

Membro Junior
Altro Professionista
Buongiorno,
vorrei aiuto se possibile nel trovare una soluzione ad una problematica riguardo il controllo della contabilizzazione.
Un condòmino che usufruisce del riscaldamento centralizzato e intende tenere sotto controllo la spesa attraverso gli "scatti" del contabilizatore come può riuscirci???
E' possibile attribuire un costo ad ogni "scatto"????
alternative????
 

Giulio

Membro Junior
Altro Professionista
Sabrina con l'autonomo mi regolo con il consumo del gas......
Nel condominiale questo non è possibile.
Comunque mi sono informato bene e in poche parole se il condominio non fa la 10200 con annessi e connessi il tutto si riduce solo ad una spesa inutile....
 

bastimento

Membro Ordinario
Condòmino proprietario
Difficile mi pare invece far capire alla gente quali potrebbero essere i benefici risultanti: convengo anch'io sul fatto che in termini di costi-benefici diretti altre sarebbero state le spese e gli interventi più efficaci.

Ma è pur vero che l'introduzione obbligatoria della contabilizzazione "stimola" tutti ad un utilizzo responsabile del riscaldamento.

Chi ha stanze non molto utilizzate, o chi prima apriva le finestre, oggi riduce con le termovalvole l'erogazione sapendo di poter risparmiare.

Indirettamente si evidenzia anche un secondo effetto, in certi casi addirittura vistoso: mi riferisco alle costruzioni anni 60-70 prive di ogni coibentazione: qui gli alloggi più esposti, ad esempio l'ultimo piano con solaio non isolato , verranno a riscontrare addebiti quasi doppi rispetto al passato (in quegli anni il bilanciamento dell'impianto era ottenuto maggiorando i radiatori) . Chi si trova in queste condizioni dovrà necessariamente procedere ad isolare la soletta sovrastante, e non sempre troverà la solidarietà dei condòmini. Solo alcune regioni hanno decretato in tal senso prevedendo preliminarmente una equilibratura dei fabbisogni reali.

Indirettamente quindi si innesca una reazione virtuosa, che produce una riduzione dei consumi e quindi dei costi.
 

bastimento

Membro Ordinario
Condòmino proprietario
Mi permetto di replicare.
Se aspetti la coscienza civile per ottenere comportamenti "civili" ..... hai però usato il condizionale "basterebbe" ....

Non capisco invece a quale secondo ti stia riferendo:
se "ai costi", direi che riducendo i consumi , i costi sono la conseguenza monetaria.
se ti riferisci invece alle soluzioni per porre rimedio alle evidenze di notevoli dispersioni, concordo con te che il rimedio consiste nelle coibentazioni. Io li avevo chiamati isolamento. Che costituisce una spesa ulteriore, conseguente alle evidenze messe in mostra dalla contabilizzazione.

Semmai il guaio qui è proprio la 102oo, sulla quale ci siamo già scontrati: la sua applicazione letterale scarica sul penalizzato tutti i costi dei consumi indesiderati. Cosa che globalmente io ritengo ingiusta. Mi sarebbe sembrato più corretto ripartire i costi di omogeneizzazione delle condizioni su tutta la compagine condominiale. (Situazione che di fatto preesisteva prima dell'obbligo di contabilizzazione).
 

Dimaraz

Moderatore
Membro dello Staff
Altro Professionista
se "ai costi", direi che riducendo i consumi , i costi sono la conseguenza monetaria.

Molto spesso (troppo) i risparmi che si hanno riducendo i consumi ...vengono annullati dai costi che si sostengono per ottenere tali risparmi.

Chi per primo iniziò a fare coibentazione (all'epoca intercapedine sul lato interno con nuova "tavella") scopri pochi anni dopo che il materiale isolante usato si era "disintegrato" (ora problema risolto con i nuovi materiali).

Questione ben diversa gli accorgimenti "tecnologici" ...farciti di eletronica o parti meccaniche sottoposte ad usura.

Un conto è ammortizzare una "innovazione" che poi abbia durata paragonabile alla vita utile dell'edificio (decenni)...altro conto dover già preventivare una sostituzione di certi elementi dopo 4/7 anni.
 

bastimento

Membro Ordinario
Condòmino proprietario
Molto spesso (troppo) i risparmi che si hanno riducendo i consumi ...vengono annullati dai costi che si sostengono per ottenere tali risparmi.
Questo non ha senso: a consumi inferiori corrisponde comunque una spesa di esercizio inferiore. (sempre relativamente parlando)

Altro è invece parlare di ritorno sull'investimento, Payback o altri parametri di valutazione.

Sono due aspetti diversi. Avevo anch'io premesso che se si potevano valutare alternative, forse altri interventi avrebbero avuto un ritorno migliore
 

Dimaraz

Moderatore
Membro dello Staff
Altro Professionista
Altro è invece parlare di ritorno sull'investimento, Payback o altri parametri di valutazione.

Io sono molto più pratico...e non uso la "calcolatrice virtuale" che sembra imperare nel lessico mediatico/politico.

Traduco.
Se per risparmiare 1000 Euro/anno devo prima spendere 5.000 Euro e poi sostituire componenti (per usura/rottura) ogni 5 anni (per Euro 1.000) e avere spese accessorie (manutenzioni ordinarie e gestionali) per Euro 800/anno...non ho alcun beneficio.

Alcuni arrivano a dire che avrò inquinato meno e/o utilizzato meno "risorse energetiche"...ma nemmeno questo è scontato visto che omettono di valutare quanto impatta la "produzione" degli impianti e la loro "gestione".
 

bastimento

Membro Ordinario
Condòmino proprietario
Non si tratta di essere più pratici: si tratta di valutare correttamente: come tu stai facendo con l'esempio pratico sopra-postato.
A cui mancherebbe per essere più corretto , un ulteriore concetto: meglio un uovo oggi che una gallina domani. Mi spiego:

Anche spendendo oggi 5000 per avere fra 20 anni 6000 non è un buon affare o risparmio; valuta efficacemente il metodo del NPV (valore attuale netto), che attualizza le entrate e le uscite ad un tasso di sconto prefissato: così le entrate, come le uscite molto lontane nel futuro, pesano sempre meno.

Premesso questo, torniamo al nostro tema.

Se la contabilizzazione e la termoregolazione sono obbligatori per legge, sotto questo profilo sono una invariante rispetto alla valutazione del risparmio.
Potremmo anche dire che sono stati resi obbligatori solo per alimentare il giro d'affari di una categoria imprenditoriale (la termoidraulica).
Convengo che questo scherzetto si ripagherà per il privato non prima di 6÷8 anni, non certo una buona performance: altri interventi sarebbero stati più efficienti sotto il profilo del rapporto costi/benefici.

Ma scontato questo, rimane il fatto che questo obbligo, induce puoi comportamenti più "risparmiosi" oltre a sollecitare interventi più radicali ed efficaci come la coibentazione delle pareti opache o la sostituzione degli infissi con altri a migliore trasmittanza.

Considerando i consumi degli ultimi 3-4 anni, depurandoli dai risparmi dovuti all'innalzamento delle temperature invernali (dalle mie parti i gradi-giorno canonici sono diminuiti di almeno il 10%), abbiamo riscontrato un ulteriore risparmio di combustibile di almeno un altro 10% attribuibile alla termoregolazione.
E poichè questa si riflette sulla contabilizzazione e quindi sui danè, la stragrande maggioranza dei condòmini è diventata più virtuosa.

p.s.: L'unico condòmino a non aver modificato e limitato i fabbisogni, è quello che ne avrebbe avuto economicamente più bisogno. A riprova che a volte uno i guai se li cerca o è così sprovveduto da non saperli evitare.
 

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