Il 31 maggio c.a. una unità immobiliare di proprietà del costruttore, che godeva di esonero dal pagare le spese condominiali (e quindi non inserita nel riparto preventivo 2018 i cui costi erano spalmati su 12 condòmini), è stato venduto.
L'amministratore del condominio "dice" che l’acquirente ha iniziato a pagare le quote condominiali da giugno ma non ha prodotto un nuovo riparto preventivo 2018 che tenesse conto che da giugno i condòmini chiamati a pagare sono diventati 13.
Sostiene che non è necessario produrre un nuovo riparto preventivo perché poi tanto i conguagli si faranno a fine anno con quello consuntivo.
Ma in questi casi non dovrebbe essere indetta un'assemblea e presentato ed approvato un nuovo riparto preventivo con le nuove quote scaturenti dal ricalcolo di quanto dovuto tenuto conto del maggior numero di condòmini paganti?
Lasciare invariato il vecchio riparto preventivo non farà altro che produrre dei residui attivi essendo diventate le quote originarie superiori a quelle oggi dovute in proporzione al maggior numero di soggetti coinvolti nei pagamenti.
L'amministratore del condominio "dice" che l’acquirente ha iniziato a pagare le quote condominiali da giugno ma non ha prodotto un nuovo riparto preventivo 2018 che tenesse conto che da giugno i condòmini chiamati a pagare sono diventati 13.
Sostiene che non è necessario produrre un nuovo riparto preventivo perché poi tanto i conguagli si faranno a fine anno con quello consuntivo.
Ma in questi casi non dovrebbe essere indetta un'assemblea e presentato ed approvato un nuovo riparto preventivo con le nuove quote scaturenti dal ricalcolo di quanto dovuto tenuto conto del maggior numero di condòmini paganti?
Lasciare invariato il vecchio riparto preventivo non farà altro che produrre dei residui attivi essendo diventate le quote originarie superiori a quelle oggi dovute in proporzione al maggior numero di soggetti coinvolti nei pagamenti.