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Franci63

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Buonasera a tutti: ho una semplice domanda da porre.
Nel mio condominio a Milano c’è un calorifero nell’ingresso/atrio (per intenderci, spazio comune al chiuso, da cui si diramano i due corridoi che portano alle due scale e ai due ascensori) : qualche anno fa, su richiesta dei condòmini del piano terra e della custode l’assemblea ha deciso di lasciarlo acceso.
Ora capita spesso che sia acceso con la valvola al massimo livello, cosa che nessuno di noi si permette in casa propria, data la necessità di contenere i consumi e l’inutilità di avere 24 gradi .
C’è qualche norma che regola l’utilizzo del termosifone collocato nelle zone comuni ?
Che ne vieta l’accensione o altro ?
A me pare uno spreco, e vorrei capire come gestire la cosa ( non ci sarà occasione di parlarne di nuovo in assemblea, dato che l’abbiamo fatta da poco e non ne è prevista una straordinaria infraannuale).
Grazie e buone feste !
 
Ultima modifica:

Franci63

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Dimaraz

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ho trovato la legge regionale Lombardia n. 24/2006, che precisa che non è possibile riscaldare locali NON abitabili.
Parla specificamente (art. 3bis) di cantine, ripostigli , scale primarie e secondarie, box e depositi: ma il dubbio mi resta per quanto riguarda l’atrio di ingresso.
Cosa ne pensate ?
Non conosco bene le normative locali ma evidenzio quanto appare da "veloce" lettura... più che la mancata citazione degli "atri d'ingresso" sono le premesse che paiono incompatibili con la tua ipotesi:

1. La Giunta regionale, con appositi atti, dispone le limitazioni e le relative modalità di applicazione, riguardanti l'utilizzo di olio combustibile e di carbone ...negli impianti termici civili.degli edifici di nuova costruzione o sottoposti agli interventi di...

Aldilà dei bizantinismi legislativi direi che il tuo edificio non rientra nei 2 parametri evidenziati.


Ora capita spesso che sia acceso con la valvola al massimo livello, cosa che nessuno di noi si permette in casa propria, data la necessità di contenere i consumi e l’inutilità di avere 24 gradi .
C’è qualche norma che regola l’utilizzo

Che la valvola sia "tutta aperta" di per se non significa che l'ambiente raggiunga o mantenga i 24C° ...che sarebbe l'unica contestazione opponibile.

Considerazione "logica":
determinare lo spreco di combustibile per un radiatore acceso su un vano comune comunque chiuso all'interno del perimetro dell'edificio (presumo con sviluppo nel "cuore" stesso e dotato di infissi) rischia di essere un inutile esercizio di stile.
Quanto viene bruciato va ad attenuare i consumi dei singoli perché diminuisce la cessione di calore verso l'ambiente freddo "interno" all'edificio.
 

queenann

Membro Ordinario
Condòmino proprietario
Francamente quella del termosifone all'ingresso di un condominio mi sembra un residuato bellico ante 1974 quando il petrolio costava poco e gli arabi portavano ancora i tovaglioli in testa e usavano i cammelli invece di Suv a tre litri a kilometro.
Mi ricorda anche la bella abitudine inglese fino a metà del secolo scorso di piazzare un camino a legna all'ingresso dei pochi condòmini londinesi per dare subito l'impressione di "home sweet home". Oggi tutti chiusi e decorati con vasi di fiori visto il divieto di bruciare legna e carbone in città.
Ma insomma a che serve per quei tre secondi che ci si passa?
Se ci fosse un termosifone per tutti i pianerottoli e scale potrei capire, ma solo all'ingresso? Quindi chi entra si toglie la pelliccia che a 24 gradi fa sudare, prende l'ascensore e prima di entrare a casa, sul pianerottolo gelido..si rimette la pelliccia..... roba da polmonite.
E perchè lo vogliono i condòmini del piano terra (e lo pagano tutti)?
Che ne dite di spegnerlo o, meglio, rimuoverlo a prescindere da leggi e regolamenti visto che la custode neanche si cura di gestire la valvola?
 

Dimaraz

Moderatore
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Oggi tutti chiusi e decorati con vasi di fiori visto il divieto di bruciare legna e carbone in città.
Ma insomma a che serve per quei tre secondi che ci si passa?
Il "paragone" non è minimamente proponibile.
Premesso che dubito abbiano 24C° grazie ad un termosifone...il calore si diffonde negli ambienti perché le Leggi della Termodinamica sono immutate da sempre...il calore "sale" di conseguenza dall'atrio arriva alla troma delle scale e via ai piani superiori.

Spegnerlo forse significa risparmiare un caffè per ogni inquilino.
 

Franci63

Membro Ordinario
Condòmino proprietario
dispone le limitazioni e le relative modalità di applicazione, riguardanti l'utilizzo di olio combustibile e di carbone ...negli impianti termici civili.degli edifici di nuova costruzione o sottoposti agli interventi di...
A me pare che all’art. 24, comma 3bis si dica che “è fatto divieto di provvedere alla climatizzazione estiva e invernale di cantine, ripostigli, scale primarie e secondarie, box, garage e depositi”. (Quindi a prescindere dal tipo di riscaldamento).
Vero è che non sono menzionati gli androni, ma l’esigenza del contenimento energetico è comunque presente.
Che la valvola sia "tutta aperta" di per se non significa che l'ambiente raggiunga o mantenga i 24C° ..
No, certo: il riferimento ai 24 gradi riguardava quello che succederebbe se tenessimo le valvole al massimo nei singoli appartamenti (cosa che, come detto, nessuno si permette).

Francamente quella del termosifone all'ingresso di un condominio mi sembra un residuato bellico ante 1974 quando il petrolio costava poco
Esatto: condominio anni ‘70, nel quale anche nei box è presente l’impianto di riscaldamento, ormai inutilizzato .
Che ne dite di spegnerlo o, meglio, rimuoverlo a prescindere da leggi e regolamenti visto che la custode neanche si cura di gestire la valvola?
E’ quello che vorrei io.

Il “problema” è che alcuni vogliono il calorifero acceso , altri aprono la porta dell’androne e le portefinestre delle scale per la saltuaria puzza di cibo (abbiamo un amante delle cipolle e del cavolo)lasciando uscire tutto il poco caldo …
Insomma, il classico condominio italico, dove si discute più delle piccole cose che delle spese importanti …

Se ci fosse un divieto normativo esplicito , sarebbe più semplice .
 

Dimaraz

Moderatore
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Altro Professionista
all’art. 24, comma 3bis si dica che “è fatto divieto di provvedere alla climatizzazione estiva e invernale di cantine, ripostigli, scale primarie e secondarie, box, garage e depositi”. (Quindi a prescindere dal tipo di riscaldamento)
Era il "bizantinismo" cui mi riferivo.

Mio punto di vista: se in una norma "esordisci" citando unicamente una tipologia di riscaldamento (combustibile solido/fossile) significa che tutti i passi successivi sono riferiti a tale premessa.

Riscaldare con carbone/legna/pellet produce molti più inquinanti che farlo con il metano e se si può ammettere che per ambienti abitativi conrinuino ad utilizzare gli impianti esistenti...si fa divieto esplicito per altre aree.

L'evidenziato poi richiama un articolo 4 comma 4 un'altra Legge ...ma lo stesso (comma) mi risulta abrogato.

Quando ci sono troppe Leggi... diventa un Far West.
 

bastimento

Membro Ordinario
Condòmino proprietario
A me pare che all’art. 24, comma 3bis si dica che “è fatto divieto di provvedere alla climatizzazione estiva e invernale di cantine, ripostigli, scale primarie e secondarie, box, garage e depositi”. (Quindi a prescindere dal tipo di riscaldamento).
Vero è che non sono menzionati gli androni, ma l’esigenza del contenimento energetico è comunque presente.

Mio punto di vista: se in una norma "esordisci" citando unicamente una tipologia di riscaldamento (combustibile solido/fossile) significa che tutti i passi successivi sono riferiti a tale premessa
Non so se sia una prassi consolidata, che ciò che segue il comma 1 si riferisca a ciò che è espresso appunto al primo comma. Certamente poteva essere scritta meglio: non avevo fatto caso a tale esposizione. Comunque con la adozione del teleriscaldamento e quindi con il contratto relativo, siamo stati indotti, sulla base di quel comma 3bis, a disattivare i due radiatori dell'androne, e rimuovere i radiatori presenti nei box .
Esatto: condominio anni ‘70, nel quale anche nei box è presente l’impianto di riscaldamento, ormai inutilizzato
Avevamo la medesima situazione: io non disprezzavo la presenza dei radiatori in androne, che del resto non erano sovradimensionati per cui davano solo un leggero tepore: la tromba delle scale era separata da una porta.

Ma come in tutti i condominii , le decisioni spesso vengono pilotate dai soliti "consigliori"; uno dei più solerti nel richiedere la eliminazione in androne e box, era il proprietario dell'ultimo piano, il quale non fu per niente sensibile nei confronti dei residenti al primo piano che temevano un peggioramento dei loro costi "volontari".

In compenso nessuno ha fatto caso, (salvo il sottoscritto), e il soggetto dell'ultimo piano si è guardato bene dall'evidenziarlo, che abbiamo nel comodissimo sottotetto -stenditoio che ricopre tutti e due gli alloggi del piano, ben 6 elementi (credo si chiamino fan-coil). Ma quelli non erano alla vista ....
Teoricamente dovrebbero essere eliminati.
 

Slowhand

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Altro Lavoratore
aggiungo: ho trovato la legge regionale Lombardia n. 24/2006, che precisa che non è possibile riscaldare locali NON abitabili.
Parla specificamente (art. 3bis) di cantine, ripostigli , scale primarie e secondarie, box e depositi: ma il dubbio mi resta per quanto riguarda l’atrio di ingresso.
Cosa ne pensate ?
Guarda, alla fine, ci si rende conto che, più che alle leggi, bisogna affidarsi al buonsenso, ed è quello che manca in giro.
Probabile che questo sia un condominio di lusso, o quasi, per cui ci saranno molti che ritengono lo spreco...un lusso che possono permettersi.
Magari altri, che sono meno danarosi, no.
Come fai a trovare un accordo?
Alla fine, gira e rigira, è il buonsenso che manca: se dobbiamo ridurre i consumi, non è più logico riscaldare le parti private, sicuramente più abitate di quelle comuni?
Lì paghi tu, magari più di altri, ma almeno il tuo spreco non mette in difficoltà altri.
Perché ce ne sono di quelli che tengono acceso e poi lasciano aperta la finestra perché fa caldo.
 

Slowhand

Membro Ordinario
Altro Lavoratore
Ti invito poi a prendere visione del documento della Regione Emilia Romagna in merito ai chiarimenti in ordine al divieto di installazione e di utilizzo di impianti per la climatizzazione invernale e/o estiva - art. 24, comma 1, lettera a), del PAIR 2020.
Qui si parla espressamente di androni, nei quali è vietato installare e utilizzare tali impianti.
 

Franci63

Membro Ordinario
Condòmino proprietario
Probabile che questo sia un condominio di lusso, o quasi, per cui ci saranno molti che ritengono lo spreco...un lusso che possono permettersi.
Non è questione di lusso o meno: perlopiù sono condòmini anziani, che fanno fatica a prendere in considerazione qualsiasi cambiamento rispetto a quanto erano abituati a fare. E il termosifone è sempre stato lì…acceso…

Ti invito poi a prendere visione del documento della Regione Emilia Romagna
Io sono in Lombardia, ma perlomeno in Emilia Romagna sono stati più chiari, comprendendo anche gli androni.
 

bastimento

Membro Ordinario
Condòmino proprietario
Io sono in Lombardia, ma perlomeno in Emilia Romagna sono stati più chiari, comprendendo anche gli androni.
Sospetto che anche quelle precisazioni siano da intendere a titolo di esempio e non siano esaustive: come ho letto doversi leggere l'elenco delle parti comuni citate nell'art. 1117.
Se così fossero da intendere, e in questo senso mi sono state indicate, rientrerebbero tutte le parti comuni non ad uso assimilabile a residenziale .
Che poi sarebbe stato meglio fosse meglio scritto tale provvedimento, è già stato detto.
 

Franci63

Membro Ordinario
Condòmino proprietario
Franci ma non è che distrattamente uno appoggia la mano sulla manopola e la gira involontariamente? mentre se ne accorgono ecc. passerà tempo :innocente:
Ogni giorno qualcuno “distrattamente” apre la manopola, qualcuno altrettanto “distrattamente” la chiude, qualcun’altro la riapre, qualcun’altro ancora la richiude…
Andrà a finire che si romperà la manopola 😂
 

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