Qualche giorno fa si è rotta l'autoclave condominiale per cui, in assenza dell'acqua "corrente" comunale, gli appartamenti privi di proprio impianto di autoclave sono rimasti a secco.
Un condòmino interventista, fiancheggiatore dell'attuale amministratore di condominio che dopo 3 anni finalmente dovremmo a breve riuscire a mandare via ereditando un mare di problemi (dai lavori di ristrutturazione esterna iniziati il 2012 e fermi da 4 anni, al direttore dei lavori che ha prodotto attestazioni false per favorire l'appaltatore, ecc.), ha assunto direttamente in proprio la gestione della cosa, ha contattato una ditta del settore ed ha fatto effettuare la riparazione del caso.
Ora bussa alle porte dei condòmini per chiedere le quote di rimborso di quanto speso.
Direi che si tratta di un'attività di manutenzione straordinaria e mancando l'urgenza, il coinvolgimento dell'amministratore in carica e l'O.K. della non convocata assemblea dei condòmini, mi sembrerebbe che manchino per il condòmino i presupposti per avere diritto al rimborso che va chiedendo.
Cosa ne pensate?
Grazie.
Un condòmino interventista, fiancheggiatore dell'attuale amministratore di condominio che dopo 3 anni finalmente dovremmo a breve riuscire a mandare via ereditando un mare di problemi (dai lavori di ristrutturazione esterna iniziati il 2012 e fermi da 4 anni, al direttore dei lavori che ha prodotto attestazioni false per favorire l'appaltatore, ecc.), ha assunto direttamente in proprio la gestione della cosa, ha contattato una ditta del settore ed ha fatto effettuare la riparazione del caso.
Ora bussa alle porte dei condòmini per chiedere le quote di rimborso di quanto speso.
Direi che si tratta di un'attività di manutenzione straordinaria e mancando l'urgenza, il coinvolgimento dell'amministratore in carica e l'O.K. della non convocata assemblea dei condòmini, mi sembrerebbe che manchino per il condòmino i presupposti per avere diritto al rimborso che va chiedendo.
Cosa ne pensate?
Grazie.