Come già detto in altro quesito, il 31 agosto ci sarà un'assemblea straordinaria autoconvocata con all'ordine del giorno un solo punto: revoca dell'incarico all'attuale amministratore e nomina di un nuovo amministratore con accettazione del relativo contratto di gestione.
Il gruppo di condòmini che ha avviato tale iniziativa e di cui faccio parte conta su una maggioranza di "teste" certa e di 450/1000 quindi necessitiamo di qualche altra adesione per arrivare al previsto quorum.
Da voci pervenute, sembrerebbe che potrebbe essere presentate altre proposte di nomina oltre a quella del mio gruppo che porteranno quindi ad un frazionamento delle preferenze.
Mi chiedo: se nessuna proposta raggiungerà il quorum (e stante quanto sopra detto e l'assenza certa di un condòmino che vale 153/1000, nessun'altra proposta oltre alla nostra potrà raggiungere il quorum) cosa succederà?
L'amministratore attualmente in carica resterà in carica "in prorogatio"?
E poi come agire: ricorrendo al giudice per la nomina di un nuovo amministratore?
O ci sono delle alternative percorribili?
Il gruppo di condòmini che ha avviato tale iniziativa e di cui faccio parte conta su una maggioranza di "teste" certa e di 450/1000 quindi necessitiamo di qualche altra adesione per arrivare al previsto quorum.
Da voci pervenute, sembrerebbe che potrebbe essere presentate altre proposte di nomina oltre a quella del mio gruppo che porteranno quindi ad un frazionamento delle preferenze.
Mi chiedo: se nessuna proposta raggiungerà il quorum (e stante quanto sopra detto e l'assenza certa di un condòmino che vale 153/1000, nessun'altra proposta oltre alla nostra potrà raggiungere il quorum) cosa succederà?
L'amministratore attualmente in carica resterà in carica "in prorogatio"?
E poi come agire: ricorrendo al giudice per la nomina di un nuovo amministratore?
O ci sono delle alternative percorribili?