Fracasmo
Membro Junior
- Condòmino proprietario
Ho acquistato un laboratorio ricavato dalla ristrutturazione di una ex-officina per la riparazione delle auto. Il palazzo, sito in Milano, è uno dei tanti costruiti a cavallo degli anni '60/'70 che, insieme alle abitazioni in fregio alla via, prevedevano nel cortile interno un corpo adibito ad autorimessa pubblica.
Alla chiusura dell'attività del garage, un costruttore ne ha rilevato la proprietà per farne una speculazione e intorno al 2010, il corpo interno è stato abbattuto per edificare una nuova palazzina. Le rampe di accesso al corpo sono state adattate a ingresso del nuovo stabile e tutti gli altri corpi di fabbrica, annessi all'originale autorimessa (compresa l'ex-officina meccanica, oggi laboratorio), sono stati diversamente ristrutturati per farne altre unità immobiliari o locali comuni.
Dallo storico catastale del laboratorio, è del tutto evidente che tale sub è sempre rimasto nel civico n.16, poiché in effetti, insiste sulle sue fondamenta ed è coperto dal tetto di questo stabile.
Successivamente il costruttore, senza alcun consenso o delibera del condominio di provenienza, ha realizzato un regolamento contrattuale per il nuovo civico, nel quale ha inserito anche il laboratorio (l'ex-officina meccanica) che si trova invece nel condominio di provenienza. E così mi trovo inserito contemporaneamente in due condòmini con spese duplicate sia per le generali che quelle di proprietà. Ho due amministratori, vado a due assemblee e sono stato inserito nei riparti di spesa dei due palazzi.
Pare dunque che non siano soltanto i santi a godere del dono dell'ubiquità!
La domanda è: può uno stesso subalterno essere inserito in due diversi condòmini?
Il caso sembra assurdo quanto paradossale, eppure sono proprietario di un immobile, che seppure inamovibile e ben ancorato alle fondamenta del palazzo, è stato inserito anche nel condominio confinante.
Qualcuno conosce casi precedenti o può aiutarmi a capire come poter risolvere questa incresciosa situazione?
Alla chiusura dell'attività del garage, un costruttore ne ha rilevato la proprietà per farne una speculazione e intorno al 2010, il corpo interno è stato abbattuto per edificare una nuova palazzina. Le rampe di accesso al corpo sono state adattate a ingresso del nuovo stabile e tutti gli altri corpi di fabbrica, annessi all'originale autorimessa (compresa l'ex-officina meccanica, oggi laboratorio), sono stati diversamente ristrutturati per farne altre unità immobiliari o locali comuni.
Dallo storico catastale del laboratorio, è del tutto evidente che tale sub è sempre rimasto nel civico n.16, poiché in effetti, insiste sulle sue fondamenta ed è coperto dal tetto di questo stabile.
Successivamente il costruttore, senza alcun consenso o delibera del condominio di provenienza, ha realizzato un regolamento contrattuale per il nuovo civico, nel quale ha inserito anche il laboratorio (l'ex-officina meccanica) che si trova invece nel condominio di provenienza. E così mi trovo inserito contemporaneamente in due condòmini con spese duplicate sia per le generali che quelle di proprietà. Ho due amministratori, vado a due assemblee e sono stato inserito nei riparti di spesa dei due palazzi.
Pare dunque che non siano soltanto i santi a godere del dono dell'ubiquità!
La domanda è: può uno stesso subalterno essere inserito in due diversi condòmini?
Il caso sembra assurdo quanto paradossale, eppure sono proprietario di un immobile, che seppure inamovibile e ben ancorato alle fondamenta del palazzo, è stato inserito anche nel condominio confinante.
Qualcuno conosce casi precedenti o può aiutarmi a capire come poter risolvere questa incresciosa situazione?