Ho acquistato nel 1987 un locale a pianterreno di cui una parte era all'interno di un palazzo e l'altra era un cortile che affiancava due lati del palazzo e che il vecchio proprietario (un carrozziere), coprì con una tettoia, sanandolo. Il palazzo e quello che un tempo era il cortile aderente su due lati dello stesso hanno due mappali diversi.
Nel 2011 gli altri condòmini (8) dovendo fare interventi di riparazione al perimetro del tetto decidono di affidare a un geometra il calcolo dei millesimi e la stesura del primo regolamento di condominio. Saputo in ritardo della decisione degli altri condòmini di affidare questo incarico al geometra, peraltro scelto in una assemblea in cui l’Amministratore (da loro scelto) non sapendo che anche io ero un condòmino, non mi aveva convocato, mi son recato nel suo studio per avere la conferma che non avrebbe inserito questo ex cortile e ora parte integrante di un negozio, all'interno della proprietà coinvolta nel conteggio dei millesimi. La sua affermazione fu che anche lui riteneva questa area fuori dal calcolo dei millesimi ma era solo un modo per tenermi buono perché al momento della convocazione per decidere i nuovi millesimi e il nuovo regolamento inserì anche la superfice del cortile portando i millesimi del locale di nostra proprietà da circa 90 a 297 millesimi!
Non riuscendo a convincere gli altri condòmini del fatto che ritenessi il locale ex cortile estraneo alla proprietà “condominiale” ci accordammo per inserire una tabella A1 in cui alcune spese soprattutto di lavori per la salvaguardia dei muri e del tetto comune prevedessero un diverso calcolo millesimale che per questa tabella si ridusse per la mia ditta a circa 100 millesimi. Ora, purtroppo mi accorgo che le altre spese in particolare il compenso al l' amministratore e il costo dell’assicurazione dello stabile incidono enormemente sul bilancio dell’intero stabile e rappresentano quasi tutte le spese di mia competenza (in quanto non c’è riscaldamento ne sono coinvolto in spese di pulizia e di luce scale) e sono conteggiate a 297 millesimi di proprietà. Avevo chiesto di utilizzare almeno per l’assicurazione la tabella A1 ma la risposta è stata negativa. Vi chiedo se ci sono gli estremi per portare in tribunale il condominio chiedendo di considerare l’ex cortile non facente parte dello stesso condominio. Faccio inoltre presente che negli ultimi 5 anni non ci son state assemblee condominiali per approvazione bilancio e che quella convocata quest’anno è stata rinviata per il coronavirus.
Grazie
Gavino
Nel 2011 gli altri condòmini (8) dovendo fare interventi di riparazione al perimetro del tetto decidono di affidare a un geometra il calcolo dei millesimi e la stesura del primo regolamento di condominio. Saputo in ritardo della decisione degli altri condòmini di affidare questo incarico al geometra, peraltro scelto in una assemblea in cui l’Amministratore (da loro scelto) non sapendo che anche io ero un condòmino, non mi aveva convocato, mi son recato nel suo studio per avere la conferma che non avrebbe inserito questo ex cortile e ora parte integrante di un negozio, all'interno della proprietà coinvolta nel conteggio dei millesimi. La sua affermazione fu che anche lui riteneva questa area fuori dal calcolo dei millesimi ma era solo un modo per tenermi buono perché al momento della convocazione per decidere i nuovi millesimi e il nuovo regolamento inserì anche la superfice del cortile portando i millesimi del locale di nostra proprietà da circa 90 a 297 millesimi!
Non riuscendo a convincere gli altri condòmini del fatto che ritenessi il locale ex cortile estraneo alla proprietà “condominiale” ci accordammo per inserire una tabella A1 in cui alcune spese soprattutto di lavori per la salvaguardia dei muri e del tetto comune prevedessero un diverso calcolo millesimale che per questa tabella si ridusse per la mia ditta a circa 100 millesimi. Ora, purtroppo mi accorgo che le altre spese in particolare il compenso al l' amministratore e il costo dell’assicurazione dello stabile incidono enormemente sul bilancio dell’intero stabile e rappresentano quasi tutte le spese di mia competenza (in quanto non c’è riscaldamento ne sono coinvolto in spese di pulizia e di luce scale) e sono conteggiate a 297 millesimi di proprietà. Avevo chiesto di utilizzare almeno per l’assicurazione la tabella A1 ma la risposta è stata negativa. Vi chiedo se ci sono gli estremi per portare in tribunale il condominio chiedendo di considerare l’ex cortile non facente parte dello stesso condominio. Faccio inoltre presente che negli ultimi 5 anni non ci son state assemblee condominiali per approvazione bilancio e che quella convocata quest’anno è stata rinviata per il coronavirus.
Grazie
Gavino