Premesso che il criterio definito dal C.C. è derogabile, quindi la eventuale divergenza o convergenza non stabilirebbe la “esattezza” dei calcoli, bensì un diverso criterio, questo recita che per l’ascensore si applichi una quota derivata per metà come millesimi di proprietà, e per l’altra metà in ragione del piano.
Ipotizzando non si scenda nell’interrato, il primo piano pesa 1, il secondo 2, … il sesto 6: 1+2+3+4+5+6=21
Poi bisogna escludere i millesimi del piano terra e riparametrare a 1000 i restanti:
se si vuole che la tabella ascensore (o scale) sia totalmente progressiva in funzione del piano, al piano 1 addebiterete 1/21 delle spese, al piano 2 2/21 delle spese ecc.
Se invece si crea una tabella aderente al codice civile, metà della spesa sarà calcolata sui millesimi di proprietà, la altra metà secondo il piano precedente.: il tutto può tradursi in termini di millesimi: calcolando le relative frazioni e somme.
(Non mi pare il caso di scomodare il termine "algoritmi": si tratta di fare divisioni e somme; non ricordo ma le proporzioni si studiano o alle elementari o alle medie.....)
ps: non riesco a farti l'esempio sui tuoi dati, perchè mancano informazioni sul numero di appartamenti e soprattutto cosa c'è al piano terra.
Poichè i millesimi di ascensore sono maggiori dei millesimi di proprietà anche al piano 1, sospetto che una bella quota di millesimi complessivi sia attribuita al piano zero (negozi?), che non contribuisce alle spese di esercizio dell'ascensore. Per cui le quote millesimali sarebbero associate solo agli appartamenti dal piano 1 al 6.