Buongiorno a tutti.
Sono il rappresentante di un condominio autogestito di 6 unità - 3 al piano terra, 3 al primo e ultimo piano.
2 unità su 3 al primo e ultimo piano hanno di recente sostenuto una spesa di 200 euro (cadauno) per la disinfestazione (acari dei piccioni).
Gli insetti scendevano dal tetto (in legno; travi a vista interne ed esterne). Le travi esterne sono disposte in maniera tale da favorire la nidificazione.
I 2 appartamenti colpiti stanno proprio in prossimità del nido piu grosso.
È certo e condiviso che il problema venisse dunque dalle parti comuni. Cosi hanno certificato pure i professionisti che hanno operato la disinfestazione.
Il problema "piccioni", esploso in questi giorni, era gia particolarmente sentito all'interno del condominio, tant'è che nell'ultima assemblea si decise di richiedere preventivi per la rimozione dei nidi e l'installazione di dissuasori. Purtroppo i lavori non sono mai stati eseguiti, almeno fino ad oggi.
La situazione venutasi a creare ha obbligato i due condòmini colpiti dagli acari ad eseguire i lavori in rapidità e senza il parere dell'assemblea (disinfestazione appartamenti + rimozione nidi + installazione dissuasori). Sono state certificate punture da insetto sul corpo. Il rischio igienico sanitario era dunque alto e andava gestito.
A questo punto sorge il quesito. Sulla ripartizione secondo millesimi delle spese per rimozione nidi e installazione dissuasori i condòmini sono d'accordo, mentre sulle spese di disinfestazione no.
C'è chi non intende accollarsi il costo delle disinfestazioni effettuate all'interno degli appartamenti dei condòmini colpiti dagli acari.
A titolo formale/legale tale situazione può rientrare nei termini di quanto stabilito dall'art 2051 cc? Personalmente ritengo che il condominio non abbia adottato tutte le misure necessarie affinché le cose comuni non recassero pregiudizio ai singoli; i lavori di rimozione nidi e installazione dissuasori non sono stati eseguiti in tempo utile per evitare il danno. Il condominio dunque, in quanto custode delle parti comuni, è obbligato a rispondere dei danni causati ai due condòmini colpiti dagli acari (rimborsando quindi la spesa relativa alle due disinfestazioni).
Tralasciando l'entità degli importi richiesti (400 euro totali), che difficilmente riuscirebbero a giustificare il ricorso ad un avvocato (antieconomico), i due condòmini colpiti direttamente dal problema riuscirebbero ad avere giustizia per vie legali nel caso in cui l'assemblea si dicesse contraria al rimborso delle spese di disinfestazione?
Grazie mille per l'aiuto.
JohnDoe
Sono il rappresentante di un condominio autogestito di 6 unità - 3 al piano terra, 3 al primo e ultimo piano.
2 unità su 3 al primo e ultimo piano hanno di recente sostenuto una spesa di 200 euro (cadauno) per la disinfestazione (acari dei piccioni).
Gli insetti scendevano dal tetto (in legno; travi a vista interne ed esterne). Le travi esterne sono disposte in maniera tale da favorire la nidificazione.
I 2 appartamenti colpiti stanno proprio in prossimità del nido piu grosso.
È certo e condiviso che il problema venisse dunque dalle parti comuni. Cosi hanno certificato pure i professionisti che hanno operato la disinfestazione.
Il problema "piccioni", esploso in questi giorni, era gia particolarmente sentito all'interno del condominio, tant'è che nell'ultima assemblea si decise di richiedere preventivi per la rimozione dei nidi e l'installazione di dissuasori. Purtroppo i lavori non sono mai stati eseguiti, almeno fino ad oggi.
La situazione venutasi a creare ha obbligato i due condòmini colpiti dagli acari ad eseguire i lavori in rapidità e senza il parere dell'assemblea (disinfestazione appartamenti + rimozione nidi + installazione dissuasori). Sono state certificate punture da insetto sul corpo. Il rischio igienico sanitario era dunque alto e andava gestito.
A questo punto sorge il quesito. Sulla ripartizione secondo millesimi delle spese per rimozione nidi e installazione dissuasori i condòmini sono d'accordo, mentre sulle spese di disinfestazione no.
C'è chi non intende accollarsi il costo delle disinfestazioni effettuate all'interno degli appartamenti dei condòmini colpiti dagli acari.
A titolo formale/legale tale situazione può rientrare nei termini di quanto stabilito dall'art 2051 cc? Personalmente ritengo che il condominio non abbia adottato tutte le misure necessarie affinché le cose comuni non recassero pregiudizio ai singoli; i lavori di rimozione nidi e installazione dissuasori non sono stati eseguiti in tempo utile per evitare il danno. Il condominio dunque, in quanto custode delle parti comuni, è obbligato a rispondere dei danni causati ai due condòmini colpiti dagli acari (rimborsando quindi la spesa relativa alle due disinfestazioni).
Tralasciando l'entità degli importi richiesti (400 euro totali), che difficilmente riuscirebbero a giustificare il ricorso ad un avvocato (antieconomico), i due condòmini colpiti direttamente dal problema riuscirebbero ad avere giustizia per vie legali nel caso in cui l'assemblea si dicesse contraria al rimborso delle spese di disinfestazione?
Grazie mille per l'aiuto.
JohnDoe