La mia tiritera, se leggi bene, è contro questa legge.
Non esiste la Legge "perfetta"...ma esiste la Legge.
Ti replico per l'ultima volta perchè "meriti" ti vengano sottolineati gli "errori" della tua esposizione.
Sta a te cogliere l'opportunità di capire la concretezza...o restare sull'inconsistenza del "vago" che qualcuno caldeggia.
- il problema non è viaggiare in 4 o in 3 Ma è cominciare il viaggio in quattro e finirlo in tre;
Che sarebbe ancora peggio delle condizioni che avevo elencato...e questo non smentisce il ragionamento.
Comunque non è questo il modo di rispondere al quesito posto.
possono tranquillamente scrivere (mai a voce!) non il falso ma il più probabilmente vero
1-se un CTU smentisce quanto certificato... il "probabilmente" poi lo usi in bagno.
2-di un tecnico che mi certifica senza saper dimostrare se non con un "probabilmente" non so che farmene.
- l'esempio dell'ascensore, pagato anche da chi sta al pian terreno, è poco calzante. Chi abita al pian terreno (e paga pochissimo) può comunque prenderlo per andare dal suo amico al quarto piano a giocare a briscola.
Posso agevolmente ribattere che anche al distaccato è sempre permesso il riallaccio...e come ha potuto spendere per distacco e uovo impianto privato pagherà per il riallaccio.
Ci mancherebbe che debbano pagare gli altri.
Il suo distacco non è "definitivo"...e Giurisprudenza ha sentenziato con un unico "dogma" perchè diventi tale: se dopo il distacco l'assemblea sostituisce la vetusta caldaia di 70 anni" o anche la rete distributiva (tutto fa sempre parte dell'impianto) omettendo di includere "potenzialmente" il distaccato...allora questi non dovrà versare più nulla...nemmeno le riparazioni.
- il mio appannaggio deriva da circa 42 anni di lavoro
Premesso che siamo tutti a questo mondo da tanto tempo... ho conosciuto gente che da decenni commetteva gli stessi errori.
Quando io mi distacco da una società vendo le azioni sul mercato o i consoci mi liquidano acquisendo loro le mie quote. E poi non avrò nulla da condividere con la società. Non a caso il CC fa una trattazione specifica sul condominio con regole diverse da quelle societarie.
In sostanza è più facile divorziare che staccarsi da un condominio.
Anche qui sei impreciso e confondi le cose.
Punto primo le "azioni" le vendi sul mercato solo se sono quotate.
Se vendi la quota di una Società chi compra prima farà le pulci e terrà debito conto degli impegni presi prima di liquidarti una cifra.
Nel caso delle "quotate" lasciamo stare...che probabilmente non hai ben chiaro come funziona.
Se vendi la tua proprietà di un Condominio tu ti estranei da tutti gli obblighi che nascono con le delibere
successive al rogito (per assurdo sarà il compratore ad essere corresponsabile in solido per una parte delle ordinarie che gli lasci eventualmente in eredità)
In sostanza è più facile divorziare che staccarsi da un condominio.
Se ne sei convinto tu...
Di quanto sopra sei comunque libero d trarne inesgnamento...o buttarlo alle ortiche.
Punto importante quello che lasci solo intuire in finale
Infine la mia non è una domanda retorica: sono nel bel mezzo di proprietari che ... si sono attaccati a quel dannato "utenti finali" e questo influisce su decisioni (e quindi su lavoro, fatture e prezzi) che devono essere prese.
Ti presenti come condòmino/proprietario...ed il verbo "essere in mezzo" si addice più ad un amministratore.
Esponi nel dettaglio magari potrò esserti di aiuto...salvo tu preferisca chi "esercita il dubbo".