Dunque per l'Ente voi avete consumato 3164 mc mentre la somma dei contatori individuali dà 2840, cioè circa il 10% in meno. Tale differenza non si può spiegare con gli errori degli strumenti di misura, che sono dell'ordine del 1 - 1.5%. Le spiegazioni più probabili sono:
- uno o più tra voi condòmini ha il contatore guasto
- c'è un rubinetto comune (che so, in giardino, nelle cantine) usato per scopi comuni (irrigazione, pulizia scale eccetera) che non è sotto nessun contatore individuale, ma fa girare solo il contatore generale dell'Ente.
- c'è una perdita nell'impianto comune, che il contatore dell'Ente contabilizza ma cha non fa girare i contatori individuali.
- qualche condòmino si è allacciato al tubo comune e prende acqua senza che il suo contatore la misuri (magari nelle cantine o nei garage).
Le differenze dovute agli errori di misura (e quelle dovute alla presenza di punti di prelievo comuni) è corretto ripartirle in modo proprzionale. Ad esempio, se l'Ente ha misurato l'1% in più, ciascuno pagherà l'1% in più del suo, e così il totale torna (proprietà distributiva della moltiplicazione, 2a media).
Quando le differenze sono importanti, e non ci sono punti di prelievo comuni, vale la pena di fare una verifica tecnica. A chi ha il contatore guasto si attribuirà una quota calcolata forfettariamente, magari sulla base dello storico se attendibile, con buona pace di tutti.
Per la cronaca, il calcolo dell'amministratore è aritmeticamente corretto, nel senso che ripartendo su base proprorzionale, quei 17 metri cubi ti spettavano. Ovviamente intendo dire aritmeticamente: se ci sono circostanze per cui la ripartizione proporzionale non è applicabile (ad es. qualcuno ruba), allora il principio va rivisto.