M
Mariblu
Ospite
Buongiorno a tutti. Sono nuova, anche se non ho la confezione ... Bentrovati!
Avrei disperata necessità di alcuni ragguagli per riuscire ad astrarmi dal grave dispendio economico e di ingiustizia di cui sono vittima. Mi sono documentata molto ma mi manca l'ultimo anello per spiccare il volo. Cerco di essere breve con la premessa.
Due anni fa ho comprato un attico in un edificio di 3 piani. In tutto siamo 13 unità abitative, di cui 2 garage, mutuati in abitazione. Nel palazzo, inoltre due appartamenti sono occupati dall'amministratore interno e da suo cugino. Entrambi sono responsabili di uno sciacallaggio di delibere, votate dalla maggioranza e da una manutenzione dell'edificio inesistente e piuttosto onerosa, di cui si rimbalzano i compensi tra di loro. Il fatto è che il palazzo è occupato 12 mesi l'anno da me e un altro inquilino. E questi vengono una volta all'anno e inventano, cura dell'aiuola, guasti al cancello, al citofono e strisce parcheggio da ridefinire. Io che ci sto tutto l'anno mi faccio carico di aggiustare ogni cosa che si rompe gratuitamente, perché chiamare l'amministratore mi costa più che farlo gratis, ma nessuno mi ha dato mai dei soldi. Vi chiederete: se l'assemblea delibera a maggioranza qual è il problema? Il problema è che su di me gravano le spese di un quarto dell'intero edificio e il resto lo dividono bel 12 famiglie. E dunque sono tutti contenti, non vivendo qui, hanno una manutenzione pari a zero e quindi ottengono il massimo pagando il minimo. Si fanno fare le pulizie delle scale due volte a settimana 4 mesi l'anno e per me sono 400 euro solo la mia parte. Hanno rifatto il tetto, senza che ci fosse alcuna perdita: la mia quota è stata di 1.100 € e quella di alcuni inquilini è stata di 80€. Se chiedo di cambiare le tabelle mi dicono che devo pagare il tecnico da sola perché a loro vanno bene così. Ma io non posso permettermelo, perché i loro capricci già mi costano tanto: pago 1200 di condominio e quello che ha la quota più alta ne paga 350. E invece vorrei persino andare dal Giudice di Pace per denunciare un'arricchimento indebito e riformulare il tutto, ma ho paura dei costi e di fare qualcosa che mi spinga ancora più economicamente a fondo.
Un'ultima cosa, sul mio contratto di acquisto della casa non c'è traccia di questa ripartizione millesimale. Ho chiesto all'Amministratore di farmi vedere il regolamento di condominio e pare non ci sia alcun regolamento di condominio. Allora ho chiesto di farmi vedere dove prende le tabelle e mi ha detto che erano quelle del costruttore. Gli ho chiesto di inviarmene una copia e mi ha dato un foglio di un'assemblea del 1966 con una ripartizione a penna e senza alcuna firma. La cosa terribile è che sul web si citano "prescrizioni tecniche uniche vigenti richiamate nella Circolare n. 12480 del 26 marzo 1966" e l'assemblea è del 24/2/1966. Non è illogica e scellerata una cosa del genere?
Avrei disperata necessità di alcuni ragguagli per riuscire ad astrarmi dal grave dispendio economico e di ingiustizia di cui sono vittima. Mi sono documentata molto ma mi manca l'ultimo anello per spiccare il volo. Cerco di essere breve con la premessa.
Due anni fa ho comprato un attico in un edificio di 3 piani. In tutto siamo 13 unità abitative, di cui 2 garage, mutuati in abitazione. Nel palazzo, inoltre due appartamenti sono occupati dall'amministratore interno e da suo cugino. Entrambi sono responsabili di uno sciacallaggio di delibere, votate dalla maggioranza e da una manutenzione dell'edificio inesistente e piuttosto onerosa, di cui si rimbalzano i compensi tra di loro. Il fatto è che il palazzo è occupato 12 mesi l'anno da me e un altro inquilino. E questi vengono una volta all'anno e inventano, cura dell'aiuola, guasti al cancello, al citofono e strisce parcheggio da ridefinire. Io che ci sto tutto l'anno mi faccio carico di aggiustare ogni cosa che si rompe gratuitamente, perché chiamare l'amministratore mi costa più che farlo gratis, ma nessuno mi ha dato mai dei soldi. Vi chiederete: se l'assemblea delibera a maggioranza qual è il problema? Il problema è che su di me gravano le spese di un quarto dell'intero edificio e il resto lo dividono bel 12 famiglie. E dunque sono tutti contenti, non vivendo qui, hanno una manutenzione pari a zero e quindi ottengono il massimo pagando il minimo. Si fanno fare le pulizie delle scale due volte a settimana 4 mesi l'anno e per me sono 400 euro solo la mia parte. Hanno rifatto il tetto, senza che ci fosse alcuna perdita: la mia quota è stata di 1.100 € e quella di alcuni inquilini è stata di 80€. Se chiedo di cambiare le tabelle mi dicono che devo pagare il tecnico da sola perché a loro vanno bene così. Ma io non posso permettermelo, perché i loro capricci già mi costano tanto: pago 1200 di condominio e quello che ha la quota più alta ne paga 350. E invece vorrei persino andare dal Giudice di Pace per denunciare un'arricchimento indebito e riformulare il tutto, ma ho paura dei costi e di fare qualcosa che mi spinga ancora più economicamente a fondo.
Un'ultima cosa, sul mio contratto di acquisto della casa non c'è traccia di questa ripartizione millesimale. Ho chiesto all'Amministratore di farmi vedere il regolamento di condominio e pare non ci sia alcun regolamento di condominio. Allora ho chiesto di farmi vedere dove prende le tabelle e mi ha detto che erano quelle del costruttore. Gli ho chiesto di inviarmene una copia e mi ha dato un foglio di un'assemblea del 1966 con una ripartizione a penna e senza alcuna firma. La cosa terribile è che sul web si citano "prescrizioni tecniche uniche vigenti richiamate nella Circolare n. 12480 del 26 marzo 1966" e l'assemblea è del 24/2/1966. Non è illogica e scellerata una cosa del genere?